Veas Jones
Matteo Privitera, di Cinisello Balsamo,
si sceglie il nome d’arte di Vegas Jones e inizia a fare un Hip-Hop
canonico, fotografato anche nel brano “Buona Giornata” che
segna ufficialmente l’entrata in Honiro Label, una delle etichette più
importanti per la scena italiana del periodo, sempre alla ricerca di
talenti.
Il 2015 è l’anno del primo vero album, Oro Nero.
L’album è complessivamente mediocre ma “Motorello”, autotune abbondante
e descrizione delle situazioni tipiche della periferia malata di
Milano, è un esempio di quella narrazione che poi diventerà famosa con
“Ciny” di Sfera Ebbasta.
Vegas Jones riesce a rappare molto
velocemente (per es. “Halbanos”), questo è certo, ma molti dei brani
sembra meri sfoggi di tecnica o banali idee melodiche. Nel 2016, uscito
da Honiro Label, anche lui fa il “grande passo” verso una Trap più
matura e articolata, con produzioni più aggiornate. A Febbraio pubblica
“Papi Papi”, con un video che ricorda lo stile di Murdaca.
A Marzo pubblica “Prego”, un brano più
banale con un video più banale, mentre ad Aprile “Panama Papers
Freestyle” è un’occasione ottima per sfoggiare il suo flow più
labirintico, degno di un Tedua.
Il successivo “Belair” conferma che ormai
Vegas Jones è pronto per una raccolta che funga da lascito alla scena
Trap esplosa in Italia nel 2016. Non sembra ancora avere uno stile molto
personale, ma si muove con agilità fra Tedua e Ghali.
“Aifon” a Ottobre 2016 propone un sound
più elegante e un video estetizzante, pieno di modelle e immagini
mozzafiato. Con un ritornello buono per le radio, sembra che anche Vegas
Jones voglia partecipare all’esplosione di popolarità della scena
italiana.
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